In questa terza ed ultima parte del tutorial configureremo la rete virtuale ed installeremo alcuni pacchetti fondamentali. Per farmi perdonare il ritardo con cui ho pubblicato la terza parte, vi mostrerò la procedura di installazione di Xorg e Xfce4, per la gioia di Colossus che potrà finalmente testare il suo Xarchiver!
Avviamo la macchina virtuale, facendo attenzione che il lettore CD sia vuoto e che l’immagine ISO di FreeBSD sia stata “smontata” nel pannello di VirtualBOX. In questo modo siamo sicuri di avviare il sistema dall’hard disk virtuale.
All’avvio facciamo login come root, senza password. Per prima cosa impostiamo una password per l’amministratore: eseguiamo il comando “passwd” e inseriamo 2 volte una password a scelta. Adesso procediamo con la configurazione della rete virtuale.
Per semplicità usiamo l’installer automatico: digitiamo il comando “sysinstall” (NOTA: a differenza della shell Bash, nella shell predefinita di FreeBSD ((tcsh)) il tasto TAB completa il comando, mentre la combinazione CTRL-D elenca la lista dei possibili completamenti). Scegliamo il menu “Configure –> Networking” e selezioniamo la prima voce “Interfaces”.
La scheda di rete virtuale è riconosciuta come un modello “AMD Am7900 Lance”, selezioniamo la voce corrispondente. Rispondiamo “No” alla richiesta di configurare IPv6 per l’interfaccia, mentre scegliamo “Yes” alla successiva richiesta di settare il DHCP.
In pochi secondi il sistema troverà la rete virtuale, impostiamo l’host come preferiamo: ad esempio scrivendo “virtualfbsd”. Premiamo TAB fino a spostare il cursore su “Ok” e chiudiamo la finestra. Selezioniamo Exit fino ad uscire dall’installer e a riportarci alla console.
Per verificare se tutto è andato per il meglio eseguiamo il comando “ifconfig” che dovrebbe riportare una schermata simile a quella della figura.
Se nella schermata non compare l’interfaccia le0 e invece avete soltanto lo0 vuol dire che qualcosa è andato storto. In tal caso provate a ripetere la procedura e se ancora non riuscite a risolvere controllate di aver selezionato la modalità NAT nella scheda delle impostazioni di rete della macchina virtuale.
A causa di una limitazione della rete virtuale di VirtualBox non possiamo usare il comando “ping” per verificare il corretto funzionamento della rete, però possiamo ugualmente testare la rete con il comando “dig”, che serve per recuperare i record dal server DNS.
Proviamo il comando “dig google.com” per verificare che l’accesso ad internet sia stato impostato correttamente.
Adesso siamo pronti per installare i pacchetti aggiuntivi.
Per prima cosa installiamo xorg tramite il comando “pkg_add -rv xorg“. L’opzione -r indica al gestore dei pacchetti di reperire il pacchetto dal server ((r sta per remote)), mentre l’opzione v ((v sta per verbose)) è facoltativa e serve soltanto per visualizzare un maggior numero di informazioni sulle operazioni eseguite dal gestore dei pacchetti durante l’installazione dei nostri programmi.
Notare che nella versione current di FreeBSD i pacchetti risiedono tutti sul server centrale ((ftp.freebsd.org)), quindi aspettatevi un download moooolto lento! Se usate una versione “stable” di FreeBSD il problema non sussiste perchè è possibile usare uno dei tantissimi mirror in giro per il mondo.
Una volta installato il server X, procediamo alla sua configurazione ((Non riporto passo passo la configurazione ottimale per VirtualBox perchè per problemi tecnici al momento sto completando la scrittura del tutorial usando un’altro sistema di emulazione, cioè QEMU. In ogni caso potete reperire in rete un vasto assortimento di tutorial su come configurare il server X. In ogni caso un driver vesa generico dovrebbe partire senza problemi.)) tramite il comando “X -configure” il quale creerà un file con delle opzioni di base per fare partire X. Il file in questione è xorg.conf.new e si trova nella home directory dell’utente root. Per testare la configurazione provate ad eseguire “X -config xorg.conf.new“, se compare una bella (si fa per dire) schermata grigia con un puntatore a forma di grossa X allora tutto funziona a meraviglia, altrimenti dovrete editare a mano il file tramite l’editor di testi preinstallato “ee xorg.conf.new” ((Vi consiglio caldamente di impostare una risoluzione inferiore a quella che utilizzate nel vostro desktop, ad esempio 640×480, in modo da poter agevolmente tenere aperto VirtualBox in finestra senza necessariamente coprire tutta l’area di lavoro disponibile)). Se il mouse non si sposta il motivo è semplice: ho dimenticato di dire come configurarlo! Basta digitare da console il comando “moused -p /dev/psm0“.
Ormai avrete intuito che se l’editor non è di vostro gradimento potete sempre installarne un’altro tramite il comando “pkg_add -r nano” o qualunque altro editor vi sia più congeniale.
Bene, adesso chiudiamo la schermata grafica di X inviando al sistema virtuale la combinazione di tasti CTRL-ALT-BACKSPACE (usando i tasti Host-BackSpace) e procediamo all’installazione di un sistema desktop. Ma prima salviamo il file di configurazione al proprio posto tramite “cp xorg.conf.new /etc/X11/xorg.conf“.
Procediamo con l’installazione di Xfce4, un Desktop Environment leggero e ragionevolmente completo. Se vi state chiedendo a quali riti Voodoo dovrete ricorrere, avete visto giusto! Infatti la complicatissima ed estenuante procedura di installazione prevede l’uso di ben 16 caratteri! (pkg_add -r xfce4)
Dal momento che non vogliamo creare danni irreparabili al nostro sistema, conviene settare un nuovo utente con privilegi ridotti per eseguire l’interfaccia grafica. Procediamo nella classica maniera Unix con il comando “adduser” che ci offre una comoda interfaccia testuale interattiva con la quale inserire i dati di login. Ci basta lasciare tutti i campi predefiniti tranne per la shell. Infatti quella predefinita “sh” non è adatta ad un utilizzo interattivo, meglio scegliere la più potente “tcsh“.
Adesso possiamo fare logout ((premendo Ctrl-D oppure usando il comando exit)) e riloggarci con il nuovo utente appena creato. Editiamo il file di init per il server grafico in modo da partire con Xfce4 come DE ((Desktop Environment)) predefinito. Per fare questo basta creare il file .xinitrc tramite il comando “ee .xinitrc” e scrivere dentro l’unica riga “exec startxfce4“, dopodichè salviamo e chiudiamo l’editor.
Da adesso in poi, ogni qual volta digitiamo il comando startx dal nostro utente, avvieremo una sessione di Xfce4. Semplice no?
Per ulteriori informazioni sulla configurazione e l’utilizzo di FreeBSD potete consultare l’ottimo handbook direttamente sul sito ufficiale.
Per oggi è tutto, spero di esservi stato d’aiuto! Ovviamente i commenti sono aperti per correzioni, critiche, miglioramenti, ecc… vi ricordo inoltre che potete copiare, stampare, bruciare e fare quello che volete con questo tutorial e con tutti gli altri articoli di OScene.net secondo i termini della licenza Creative Commons.
Il tutorial completo:
Ciao, non riesco a lanciare come desktop GNOME, invece tutto ok se faccio partire XFCE4, se hai qualche suggerimento a riguardo te ne sarei molto grato.
Grazie
OK, trovato, messo nel file .xinitrc “exec gnome-session” poi lancio startx e funziona.
Ciao.
@maurizio: grande 😉 io sinceramente non ti sarei potuto essere d’aiuto… 🙂 grazie per aver condiviso la soluzione con noi 🙂
hai una buona guida per virtualbox? Una volta caricati udev e hald si carica in automatico X che non parte e che non riesco più a configurare e stoppare.